Operation Italy

Qualche giorno fa il ramo italiano di Anonymous Group ha lanciato un’azione contro il sito del governo italiano denominta Operation Italy. L’intento di protestare contro il governo con un attacco DDoS non ha avuto la risonanza e il successo che gli organizzatori auspicavano, benchè l’operazione non possa considerarsi in chiave del tutto negativa.

Gli Anonymous non sono riusciti a bloccare totalmente il sito, comunque per diverse ore il sito governativo stesso ha avuto un andamento altalenante; di fatto l’attacco è riuscito a ridurre indiscutibilmente l’accessibilità. Anche se Operation Italy non ha avuto una grande risonanza, è stato un inizio, un modo per farsi conoscere al mondo, in particolar modo agli italiani.

Sinceramente in questa fase, alla luce di come si sta muovendo, il mio giudizio sull’attività di Operation Italy non è positivo. Capisco e condivido la volontà di “fare qualcosa”, e comprendo la necessità di un cambiamento e di una rigenereazione di una nazione umiliata non da 20 ma da 70 anni da una classe dirigente corrotta,degenerata, ignobile e subordinata agli interessi capitalistici e imperialisti, nazionali e internazionali, ma il rischio che si corre è quello che gli Anonymous di Operation Italy diventino inconsapevoli burattini nelle mani di attori occulti, menti raffinatissime, signori dell’inganno, pronti a sfruttare il vuoto e la palese ingenuità che anima i ragazzi del gruppo anonimo, per ottenere obiettivi diametralmente opposti: non la liberazione, ma il consolidamento delle catene imperialiste. L’hanno fatto in passato con gente molto più disinvolta e spregiudicata, lo faranno ancora e avranno successo.

Dagli scritti che ho letto, dalle discussioni che ho seguito leggendo i log delle chat, i messaggi nei forum e i comunicati ufficiali, emerge una grandissima ingenuità, una totale incapacità di valutare l’attuale situazione nazionale e mondiale, una drammatica assenza di strategia e di metodo; le iniziative che propongono sono del tutto effimere, se non addirittura dannose e controproducenti. Lo stesso discorso si può fare per OperationTunisia, per non parlare di Operation Venezuela.

Non voglio però limitarmi alla critica e alla demoralizzazione. Il progetto ha potenzialità e riconosco la buona fede e la genuina voglia di intervenire e incidere sulla realtà che hanno i ragazzi di Anonymous. Per questo motivo mi sento di dare alcuni consigli agli attivisti anonimi.

1. Siate umili: non pensiate che un attacco DDoS o qualche deface contro Berlusconi sollevi la folla e vi consegni legioni di seguaci. Non potete competere neppure con l’esperienza fallimentare del Popolo Viola, figuratevi con i programmi in prima serata come Anno Zero, ampiamente supportati da lobby nazionali e internazionali. E’ inutile diffondere le intercettazioni del caso Ruby: le pubblica anche Libero! Contro.queste corazzate siete disarmati.

2. Ancora: siate umili! non tentate di partire creando un grande evento, guardate cosa succede all’estero: è Anonymous Group che sfrutta il clamore mediatico (legge spagnola, rivolta tunisina,rivolta egiziana…) per attirare l’attenzione sulle proprie idee, non il contrario. Quando si presenterà l’opportunità dovrete essere in grado di mobilitare tutto Anonymous verso la vostra causa.

3. Sfruttate l’elemento emotivo: non è necessario colpire un obiettivo forte, l’importante è colpire un simbolo per scatenare l’emotività: meglio concentrare tutte le forze contro un sito indifeso ma di altovalore simbolico, non necessariamente politico. Usate l’arma della sorpresa.

4. Organizzatevi: non basta scegliere gli obiettivi, bisogna anche organizzare delle valutazioni di fattibilità, il tipo di attacco da condurre (solo hive? ausilio di botnet?  Che sistema usa il target? Qual’è il punto debole? Come massimizzare l’effetto?).

5. Siate creativi: l’obiettivo non è spaventare, ma comunicare; non bisogna creare divisione ma unità; non bisogna agire contro qualcosa o qualcuno, ma a favore di una causa. Non bisogna essere banali e non dovete mai fare quello che ci si aspetta che facciate. Smarcatevi dal conformismo e dalla politica-spettacolo e focalizzatevi sul mondo che volete, non su quello che vi fa schifo.

Insomma, Anonymous Group/Operation Italy ha buone potenzialità, ma deve smarcarsi dall’antiberlusconismo militante, dai disinformatori di professione, e non cadere nella trappola tesa quotidianamente dalle armi di distrazione di massa. Deve crescere e farsi avanguardia attirando l’interesse e la simpatia del popolo, tutto e non una sola parte di esso.

Se riuscirà a farlo, evitando anche i pericoli che derivano dal meccanismo mediatico (egocentrismo, narcisismo, autoreferenzialità), e se riusciranno a non farsi sfruttare, manipolare e strumentalizzare dai poteri oligarchici (vedi Soros e le “rivoluzioni colorate” per esempio), potremmo anche vedere evoluzioni interessanti. Altrimenti non sarà che un’altra occasione perduta.

Chi è curioso, chi vuole contattare, discutere o capire chi è Anonymous Group, e in particolar modo Operation Italy, può farlo presso il sito http://anonops.ru, oppure su questo canale irc

9 commenti

  1. Complimenti, bel sito e vasta competenza tecnica, non mettere in mezzo la politica pero’ perche’ il tuo intervento sa tanto di difesa del povero silvio dai tanto invocati “poteri forti”, una sorta di teoria del complotto alla rovescia e francamente fa un po’ ridere che uno che sta al 74 posto degli uomini piu’ ricchi del PIANETA (non dell’Italia!!) sia povera vittima dei poteri forti (Soros ??? ma dai ma chi e’ ?? Solo il delirio prezzolato del Giornale puo’ nominarlo come antagonista dotato di potere). Dire 70 anni di vergogna e’ un po’ forte, qualcuno ha lavorato seriamente negli anni passati invece di pensare solo alle sue aziende ed a fare festini e in Europa ci ha permesso di entrare, certo gli ultimi avvenimenti hanno dimostrato una volta di piu’ che l’antiberlusconismo e’ un valore, non verto un sentimento negativo. Ora pero’ torniamo alla tecnologia per favore.

  2. Interessante commento.

    E’ questo uno dei motivi per cui ho smesso di fare hacking (tu, Angelo sai).
    Ero (ovviamente) politizzato e mi arrivavano flame sul sito.

    Ho smesso di fare hacking e mi arrivavano flame sul sito dai miei ex compagni.

    Soluzione?
    Ho cambiato nik, sito e faccio quel cazzo che voglio, però con la testa dei miei trent’anni.

    😉

  3. Dimenticavo, Alessandro:
    Ti consiglio di rileggere l’articolo, a me non ha dato proprio l’impressione di voler difendere il pedonano.

    Angelo è (IMHO) stato molto coerente, dando all’articolo un’ottica apolitica. Ha cercato di analizzare la situazione dicendo la sua.

    Ovviamente anche nella Bibbia, nel Decameron e persino nel Necronomicon ci puoi trovare della politica.

    “E poi c’era una marmotta che confezionava la cioccolata” {Cit.}

    http://trollate.altervista.org/images/trollate/marmotta.gif

  4. anche perchè un DDOS verso un sito che pochi visitano secondo me ha poco valore. Gli obiettivi devono essee altri casomai. I DDos non mi sono mai piaciuti specie quando non c’è nessun service da dossare.

  5. E perchè?
    Credo che i buoni consigli possano arrivare sia da blogger famosi che non. Non vedo cosa ci sia di male, ha semplicemente detto la sua.
    😉

  6. Anonymous è tutto tranne script kiddies, cosigliargli roba del tipo “Che sistema usa il target? Qual’è il punto debole?” mi pare un pò da niubbi. E’ sull’utilità pratica pratico di questa parte dell’articolo che scuoto la testa.

    Del resto se sono piacevolmente coinvolto nella lettura dell’analisi non vuol dire che la condivido ma che l’apprezzo.

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